Allarme Obesità giovanile. In Italia al Sud più che al Nord.

Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di obesità giovanile particolarmente accentuata nei Paesi mediterranei. La Dott.ssa Stefania Maggi, Direttore Generale della Fondazione Dieta Mediterranea, con la sua equipe di ricercatori del CNR, ha in parte anticipato i meccanismi del processo in atto attraverso studi delle abitudini alimentari degli italiani. In particolare nel 2014 la rivista “Nutrition” ha pubblicato “Adolescents in southern regions of Italy adhere to the Mediterranean diet more than those in the northern regions“, articolo che descrive il lavoro di ricerca portato avanti dal team sin dal 2009, basato sul raffronto delle abitudini alimentari e dello stile di vita condotto su di un campione di ragazzi adolescenti italiani delle regioni del nord e del sud. L’indagine si basava sulla compilazione da parte dei ragazzi di un questionario che teneva conto dei dati anagrafici, delle abitudini alimentari e comportamentali: per ogni parametro è stato assegnato un punteggio determinante l’aderenza alla Dieta Mediterranea secondo la scala Trichopoulou. I risultati hanno mostrato una maggior aderenza alla Dieta Mediterranea dei ragazzi settentrionali, con un regime dietetico migliore in quanto più ricco nell’assunzione di fibre, ferro, vitamina B6, vitamina C, acido folico, vitamina A, vitamina D, e acidi grassi monoinsaturi ed una più intensa attività fisica, a differenza dei ragazzi delle regioni meridionali per i quali, oltre ad una più bassa aderenza alla Dieta Mediterranea, è stato registrato un più alto tasso di obesità.
Fondamentale è l’attività di formazione dei giovani e delle famiglie verso l’adozione di stili di vita sani e sostenibili, recuperando la Dieta Mediterranea quale miglior soluzione per una vita equilibrata ed in salute.