Ridurre la pressione alta da anziani? Si può, mangiando più verdure a foglia larga e barbabietole, ma servono ulteriori studi

Foto di Pavel Danilyuk da Pexels

A domanda, risposta. Gli anziani dovrebbero introdurre nella loro dieta più verdura a foglie e barbabietole per ridurre la pressione alta?

Un articolo a firma di Antonio Capurso e Cristiano Capurso, pubblicato su Springer Nature nel novembre 2020, esamina la questione, particolarmente preziosa in un contesto in cui l’umanità si proietta ad aumentare vistosamente il suo numero di anziani e deve dunque studiare strategie per prevenire disabilità e malattie correlate all’invecchiamento.

La Dieta Mediterranea, con la sua enfasi verso frutta e verdura, è considerata uno dei regimi alimentari più sani del pianeta, con effetti di prevenzione verso malattie cardiovascolari come l’ictus. Le diete che vedono una forte prevalenza di frutta e verdura sono note per diminuire la pressione arteriosa, mentre le verdure a foglia larga riducono il rischio di infarto, malattie coronariche fatali e ictus. Sono numerose le componenti che contribuiscono agli effetti benefici: antiossidanti, glucosinolati, vitamine, nitrati e fibre. In particolare i nitrati, presenti abbondantemente in verdure a foglia e crocifere, cavoli, rape e barbabietole migliorano la salute della parete arteriosa, la pressione sanguigna e le attività e funzioni endoteliali.

Le ricerche però, hanno finora dato risultati contrastanti: se gli approfondimenti legati esclusivamente ai principi attivi hanno dimostrato il calo della pressione sanguigna, studi ad ampio raggio legati all’assunzione di queste verdure non hanno dimostrato questi effetti benefici. Secondo l’articolo di Capurso, però, in questi ultimi gli scienziati non avrebbero pesato tutti gli elementi in gioco. Sembra infatti che un’aderenza a lungo termine – nella misura di anni – a diete salutari ricche di verdure a foglia larga e crocifere possa ridurre davvero la pressione sanguigna, specie se confrontata con quella di coloro che aderiscono a diete più sane solo per brevi periodi di tempo.

Accanto ai nitrati, va sottolineata la bassa presenza di grassi polinsaturi e l’alta presenza di antiossidanti come flavonoidi e secoiridoidi.

«Le verdure verdi a foglie larghe – concludono gli autori – sono costantemente segnalate come una delle varietà più salutari di alimenti vegetali, per quanto riguarda la protezione contro numerose malattie». Sugli effetti circa l’abbassamento della pressione sanguigna, «nonostante le incongruenze e i limiti di diversi studi che mostrano risultati nulli», è comunque consigliato alle persone anziane di «sforzarsi ad includere generose porzioni di queste verdure nella loro dieta quotidiana». Oltre alla pressione, infatti, vegetali ricchi di fibre solubili e insolubili e nitrati aiutano a prevenire la disfunzione endoteliale e migliorano parametri come funzione piastrinica, rigidità arteriosa, flusso sanguigno cerebrale, circolazione polmonare e prestazione fisica.

Servono però «ulteriori ricerche per chiarire ulteriormente l’impatto del nitrato alimentare sulla pressione sanguigna».

Foto di Pavel Danilyuk da Pexels