La Dieta Mediterranea protegge il DNA

Un recente studio di review condotto da una equipe di ricercatori dell’Università di Milano e di Parma, ha approfondito gli aspetti inerenti il ruolo dell’alimentazione, ed in particolar modo della Dieta Mediterranea, sulla protezione del DNA da eventuali danni provocati dallo stress ossidativo, cioè da una particolare condizione fisiologica determinata da uno squilibrio tra la formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e meccanismi di difesa antiossidanti. La sovrapproduzione di ROS può causare quindi danni ossidativi a lipidi, proteine ​​e DNA. L’integrità e la stabilità del DNA sono essenziali per la vita e per il mantenimento delle normali funzioni cellulari. I tipi più comuni di fattori di stress
che possono contribuire al danno genetico, oltre alle specie ossidative, includono agenti chimici, radiazioni ultraviolette / ionizzanti e sostanze xenobiotiche. Il danno al DNA risultante, se non adeguatamente riparato, può aumentare il rischio di mutagenesi e portare all’insorgenza o allo sviluppo di numerose malattie degenerative tra cui le malattie cardiovascolari (CVD), il diabete mellito, la malattia di Alzheimer e il cancro. Lo stress ossidativo cronico è stato anche segnalato come un meccanismo critico coinvolto nell’accorciamento dei telomeri, essenziali per la stabilità dei cromosomi ed il cui danneggiamento accelera processi di invecchiamento. La Dieta Mediterranea è stata identificata come un modello dietetico sostenibile e salutare caratterizzato da un’elevata assunzione di verdure, legumi, frutta e noci, cereali, olio d’oliva, un consumo moderatamente elevato di pesce, moderata assunzione di prodotti lattiero-caseari, basso apporto di carne e pollame, e un regolare ma moderato assunzione di alcol, principalmente sotto forma di vino e generalmente durante i pasti. La protezione del danno al DNA è stata osservata in diversi studi di intervento umano a seguito del consumo di pomodoro, broccoli, spinaci, mirtillo, succo d’arancia, frutta a guscio, tè verde e caffè. La maggior parte di questi alimenti sono presenti nella dieta mediterranea (MD) e rappresentano una ricca fonte di composti bioattivi come vitamine, carotenoidi, glucosinolati e polifenoli che agiscono come antiossidanti o attivatori di sistemi di difesa multipla endogeni. La ricerca, effettuata attraverso un’attenta selezione di pubblicazioni scientifiche, a partire dallo studio Predimed, hanno portato alla conclusione che la Dieta Mediterranea svolga un ruolo fondamentale nella protezione del danno al DNA e nella modulazione dei geni di riparazione del DNA e della lunghezza dei telomeri, ma che siano necessari studi più dettagliati che tengano conto dei diversi aspetti della dieta nel loro insieme, includendo le componenti nutrizionali, sociali ed ambientali.