Il 2021 è l’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura

Il 2021 è stato dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite l’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura (IYFV). La risoluzione A / RES / 74/244 dell’ONU mira a sensibilizzare l’opinione pubblica alle buone pratiche per la salute, attraverso il consumo regolare di frutta e verdura,  ed indirizzare l’agenda politica alla promozione di diete e stili di vita diversificati, equilibrati e sani.

L’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura 2021 cade nel Decennio d’azione delle Nazioni Unite sulla nutrizione (2016-2025) e nel Decennio dell’agricoltura familiare proclamato dalle Nazioni Unite (2019-2028). Le due ricorrenze si alimentano vicendevolmente, dando maggior visibilità ai piccoli produttori e sensibilizzando l’opinione pubblica sui temi della sicurezza alimentare e della nutrizione. L’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura 2021 può essere di sprone per il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) entro il 2030.

Parlare di una sana e corretta alimentazione ci riconduce alla Dieta Mediterranea, che vede nella frutta e nella verdura le sue componenti alimentari principali: il grano, le olive e l’uva sono i vegetali rappresentano i pilastri di questo modello nutrizionale, dalla cui lavorazione si ottengono il pane, l’olio extravergine d’oliva ed il vino.

Sono le componenti antropiche, insieme a quella geografiche, a far la differenza: a seconda dei percorsi storici e sociali dei luoghi d’origine, nonché delle peculiarità climatiche, questi prodotti della terra, a seconda della varietà e dei diversi sistemi di lavorazione utilizzati, assumeranno sapori, forme, colori e profumi assolutamente unici.

Il ruolo della frutta e della verdura nel modello nutrizionale mediterraneo è assolutamente centrale. Colorate, ricche di vitamine, minerali e fibre, sono vitali per il corretto funzionamento del corpo umano. I benefici del consumo di frutta e verdura come parte di una dieta nutriente sono enormi. Consumate fresche non sono solo utili ai consumatori, ma vanno anche a vantaggio del sistema agro-alimentare. Il settore ortofrutticolo, opportunamente stimolato dal consumatore ad una richiesta ampia in termini di variabilità e stagionalità dei prodotti, contribuisce ad aumentare la biodiversità, a generare sostenibilità ambientale e a migliorare le condizioni di vita degli agricoltori e dei dipendenti che operano lungo le catene del valore.
La scarsa disponibilità, a causa delle difficoltà nella produzione , nel trasporto, nel commercio e nei prezzi elevati dei prodotti di qualità, rendono la frutta e la verdura inaccessibili a molti, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Un fatto assolutamente inaccettabile e sul quale sono chiamate ad intervenire le istituzioni nazionali e locali per un miglioramento nell’approvvigionamento di questi essenziali alimenti, supportando il sistema produttivo agroalimentare.
Frutta e verdura, inoltre, sono prodotti altamente deperibili e questo può causare alti livelli di perdita e spreco di cibo in ogni fase della catena del valore, a partire dalle aziende agricole. Pertanto, è fondamentale guardare al settore ortofrutticolo in modo olistico come parte integrante del sistema alimentare, andando oltre i benefici nutrizionali, ed esaminarne anche i benefici ambientali. Diversi attori possono contribuire a rendere frutta e verdura più accessibile, abbordabile e disponibile. Investire nella catena del freddo, in ricerca e sviluppo e nell’innovazione digitale, può aiutare a migliorare in maniera determinante il sistema produttivo agroalimentare globale.