La Dieta Mediterranea sta scomparendo

La Dieta Mediterranea sta scomparendo. A lanciare l’allarme è stato il Dr João Breda, responsabile del Programma di Nutrizione, Attività Fisica e Obesità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’ultimo Congresso Europeo sull’Obesità di Vienna.

Il Dr Breda, impegnato nella sezione OMS delle Malattie non-trasmissibili in Europa, ha riportato i dati preliminari, molto preoccupanti, dello studio COSI (Childhood Obesity Surveillance Initiative) di monitoraggio sull’Obesità infantile ( http://Childhood Obesity ). Dall’indagine emerge che i bambini di età compresa tra i 6 ed i 9 anni dei paesi europei che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, registrino un tasso di sovrappeso e di obesità più alti che nel resto del Vecchio Continente: a Cipro il triste primato, con il 43% dei bambini in sovrappeso, di cui ben il 21% dei maschi e il 19% delle femmine sono obesi. Seguono la Grecia, l’Italia e la Spagna con il 42% di eccesso ponderale tra i ragazzi, con tassi di obesità compresi tra il 19 e il 21%. Un fatto sorprendente se si considera che questi siano i Paesi custodi della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità, e dalla comunità scientifica internazionale come il miglior stile di vita possibile in termini di bilanciamento nutrizionale e distribuzione delle calorie, espletamento di adeguata attività motoria, socialità e convivialità, che sono le chiavi per una vita sana ed equilibrata. Ancor più sorprendente è il fatto che siano i bambini svedesi i “più mediterranei” d’Europa, insieme ai danesi ed altri paesi nordici e dell’est. Lo studio, oltre all’indice di massa corporea, analizza gli aspetti relativi alle abitudini alimentari e all’attività fisica svolta dai ragazzi, da cui emerge che proprio i giovani mediterranei stiano modificando negativamente le proprie abitudini in termini di consumi di frutta e verdura a favore di cibi e snack altamente calorici, e nella conduzione di una vita sempre più sedentaria, in direzione esattamente opposta al modello individuato dalla “Dieta Mediterranea”, a differenza dei loro omologhi svedesi.