Triglia di scoglio: tutti i segreti. #venerdìpesce

TRIGLIA DI SCOGLIO

(Mullus surmuletus )

Chi è

È un pesce bentonico, che vive su fondali rocciosi a 70-80 m di profondità o tra gli scogli presso il litorale. Occasionalmente frequenta fondali sabbiosi o pietrosi ricchi di vegetazione a Posidonia. Ha abitudini gregarie, che mutano con l’età. Infatti i giovani formano gruppi che, soprattutto in estate, si trovano in vicinanza della costa non dimostrando particolari timori per la presenza dell’uomo. Gli adulti sono più sospettosi e frequentano aree più distanti dal litorale, formando piccoli gruppi o rimanendo isolati.

Si nutre di piccoli molluschi, crostacei, policheti, piccoli pesci e vegetali.

Come è

La Triglia ha corpo fusiforme, allungato e ricoperto da grosse squame rosse. La bocca è piccola, poco protrattile e dotata di piccoli denti solo nella mandibola. Al di sotto di essa si trovano due bargigli, utilizzati per la ricerca del cibo sul fondo. L’occhio è grande e distanziato dal profilo della testa. La colorazione è generalmente da rossastra a rosso-scarlatto dorsalmente, rosa o aranciata lungo i fianchi con tre o quattro bande longitudinali giallo dorato e biancastre con possibili tonalità di rosa sul ventre. La Triglia di scoglio ha dimensioni medie di 15- 25 cm, ma può raggiungere anche i 40 cm. Le femmine in genere hanno dimensioni maggiori.

Alcuni dettagli del corpo permettono di distinguerla dalla Triglia di fango (Mullus barbatus) specie meno pregiata: nella Triglia di scoglio il profilo del muso Infatti degrada più dolcemente, inoltre la prima pinna dorsale è caratterizzata dalla presenza di fasce trasversali scure alternate a bande gialle che riprendono quelle presenti sui fianchi e che sono assenti in quella di fango.

Come si cattura

Si pesca con reti a strascico, con i tramagli ed abbocca facilmente alle lenze.

Periodo di pesca

Da luglio a novembre.

Curiosità

La triglia ha attirato l’attenzione dei grandi impressionisti: è stata dipinta da Claude Monet, Eduard Manet, Pierre-Auguste Renoir.

In molte regioni i piccoli delle triglie vengono detti “Agostinelle”, perché abbondano in agosto.

Un po’ di storia

Nell’antichità i Romani la chiamavano Mullus, mentre i Greci, che la consideravano sacra a Ecate, Trigle.

Alla triglia erano attribuite proprietà afrodisiache; in particolare si riteneva che il suo profumo togliesse ogni inibizione.

Plinio, Cicerone e Orazio erano deliziati dalla sua capacità di cambiare colore. A questo proposito Seneca scriveva: “Non esiste spettacolo più bello di una muggine che muore in agonia. Nella lotta contro la morte, acquisisce un colore viola, trasformandosi in un pallore generale … “.

Valore economico

Specie facilmente reperibile nei nostri mercati ove riscuote molto interesse. Ha carni buone, pregiate, delicate, compatte, di colore perla chiaro, maggiormente apprezzate rispetto a quelle della Triglia di fango.

Valori nutrizionali per 100 gr (Fonte CREA)

Energia (kcal)123
Energia (kJ)515
Proteine (g)15,8
Lipidi (g)6,2
Carboidrati (g)1,1

Nomi dialettali

Bari: Treggh de scugh
Catania: Sparaganaci, Sparacalaci
Genova: Treggia de scheuggiu
Messina: Trigghia, Bbabbuni
Molfetta: Treg’gà pènne
Napoli: Treglia ‘e scoglio
Olbia: Trigghia birdu
Pescara: Rusciole, Trija
Roma: Trija de scojo
Venezia: Tria, Trioletada semena, Triola
Trieste: Tria, Barbon de nassa

Come si chiama in Europa

Rouget-barbet de roche (FR), Salmonete de roca (ES), Red mullet (UK), Meerbarbe (DE), Gulstribet mulle (DK), Salmonete- legítimo (PT).

Scheda a cura di Gualtiero Fazio e Paolo Bellotti.

Foto di Paolo Manzoni. La riproduzione è vietata senza l’autorizzazione dell’Autore.