4 marzo – World Obesity Day: la Dieta Mediterranea per prevenirla e contrastarla

Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), un adulto su cinque nel mondo sarà obeso entro il 2025. L’obesità mondiale è raddoppiata dal 1980. Infatti, più di 1,9 miliardi di adulti (39%) di età pari o superiore a 18 anni era in sovrappeso e oltre 600 milioni (13%) di questi erano obesi nel 2014. 42 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni erano in sovrappeso o obesi nel 2014. L’obesità è uno dei principali problemi di salute pubblica a causa dei tassi associati di morbilità e mortalità, ma l’aspetto che ci interessa riguarda la sua prevenibilità: le persone possono scegliere di limitare l’apporto energetico di grassi e zuccheri totali e aumentare il consumo di frutta e verdura, legumi e cereali, svolgere una regolare attività fisica e approcciarsi in maniera attiva alla vita sociale. La Giornata Mondiale dell’Obesità nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica a tali importanti tematiche e per stimolare le istituzioni ad agevolare l’accesso delle persone ad uno stile di vita sano.

In Italia, secondo uno studio pubblicato da Coldiretti, con l’emergenza Covid-19 si è registrato un aumento ponderale per il 44% della popolazione, in quanto le misure restrittive di prevenzione, tra smart-working, chiusura delle palestre e limitazione delle attività sociali, ha determinato una maggior sedentarietà e una più diffusa attenzione per la cucina e la gastronomia.

 

Obesity Day 2021

Riduzione e mantenimento del giusto peso corporeo

Roberto Volpe, CNR Roma, Fondazione Dieta Mediterranea

L’obesità è una malattia la cui prevalenza è in continua crescita. L’Italia, tra i paesi europei, appare meno colpita dall’epidemia obesità, ma non in età pediatrica, come dimostrano i dati UNICEF, e ciò rappresenta una minaccia per il successo delle prossime generazioni (Fig. 1).

Figura 1. Prevalenza del sovrappeso nell’età di 5-19 anni.

 

Essa non è solo legata a una responsabilità personale, ma può dipendere anche da altri aspetti, tra cui l’istruzione, la formazione, il reddito personale (il cibo “spazzatura” costa meno rispetto ai cibi più salutari), un marketing pubblicitario aggressivo, una non corretta e semplice etichettatura degli alimenti. Compito della nostra Fondazione è, quindi, quello di andare a proteggere la salute dei consumatori e, in modo particolare, degli adolescenti e, se possibile, contrastare le disuguaglianze socio-economiche.

Definizione di peso corporeo ideale, sovrappeso ed obesità

L’indice di massa corporea (IMC), il body mass index (BMI) degli Autori anglosassoni, calcolato rapportando il peso corporeo in Kg e l’altezza in metri elevata al quadrato (kg/m2), risulta correlato con la percentuale di massa grassa dell’individuo. La classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede le seguenti categorie:

sottopeso IMC<18,5 kg/m2

normopeso IMC 18,5-24,9 kg/m2

sovrappeso IMC 25-29,9 kg/m2

obesità IMC ≥30 kg/m2

In caso di sovrappeso o di obesità, tali situazioni possono essere ulteriormente (e utilmente) classificate anche in base alla distribuzione del tessuto adiposo: parleremo di sovrappeso/obesità viscerale (o addominale o androide o “a mela”) in caso di predominanza dei depositi di grasso a livello dell’addome, e di sovrappeso/obesità sottocutanea (o femorale o ginoide o “a pera”), quando l’eccesso di grasso è a livello dei glutei e delle cosce. Per tale classificazione è sufficiente, a paziente in piedi, prendere la “circonferenza addominale” posizionando il metro da sarta intorno all’addome nudo, appena sopra la cresta iliaca, assicurarsi che il metro sia teso (ma senza che comprima la pelle) e che sia parallelo a terra e prendere la misura al termine di una espirazione normale: nelle popolazioni caucasiche parleremo di obesità viscerale se la circonferenza addominale è >102 cm negli uomini e >88 cm nelle donne 

Importanza del peso corporeo come fattore di rischio cardiovascolare modificabile

Caratteristica del sovrappeso e, soprattutto, dell’obesità è di accompagnarsi a importanti fattori di rischio cardiovascolare, quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’ipertrigliceridemia, l’ipercolesterolemia, il basso colesterolo-HDL (Fig. 2).

Figura 2. Prevalenza dei fattori di rischio in soggetti normopeso, sovrappeso e obesi.

Ma l’obesità è un fattore di rischio anche per alcuni tumori come, ad es., quello mammario, del colon, del pancreas. Eppure non sempre i pazienti sovrappeso/obesi sono informati dai medici della loro condizione a rischio e meno della metà riceve consigli per mettersi a dieta. 

Importanza della riduzione e del mantenimento del peso corporeo 

Il metodo migliore per perdere peso è seguire una dieta. L’approccio dietetico-nutrizionale deve basarsi su una correzione sia qualitativa che quantitativa ricorrendo alle diete a grammi o ai “pasti sostitutivi”. La dieta qualitativa prevede una forte riduzione dei grassi animali (burro, grasso delle carni e degli affettati, formaggi, dolci) e di carboidrati semplici (zucchero, bibite, dolci) a favore, in quantità modiche, di cereali integrali, carni bianche, pesce, uova, formaggi meno grassi, legumi, verdure, frutta. In definitiva, è una Dieta Mediterranea rivista nell’apporto di pane, pasta e riso che vanno consumati con moderazione (mezza porzione può bastare) e con frequenza ridotta (non mangiando pasta o riso tutti i giorni). Gli alimenti vanno cucinati, secondo il proprio gusto, alla griglia, arrosto, al cartoccio, lessi o al vapore, ma con poco sale (ed evitando di portare la saliera a tavola) e conditi con poco olio extravergine di oliva (usando il cucchiaino o lo spray, invece del cucchiaio), aglio, cipolla, erbe aromatiche (ad es., basilico, lauro, origano, prezzemolo), spezie (ad es., cannella, noce moscata, pepe, peperoncino), aceto, limone.      

Il pasto “sostitutivo” (a pranzo o a cena), invece, può essere composto da una barretta (che non superi le 80-90 Kcal per pezzo) o 3-4 crackers senza grassi aggiunti + un bicchiere di latte parzialmente scremato o uno yoghurt magro + un frutto o una spremuta di agrumi + acqua e un caffè o tè con dolcificante acalorico (Fig. 3).

Figura 3. Esempio di pasto sostitutivo

 

Attività fisica

Ma il ricorso alle più disparate diete riesce solo a determinare risultati di calo ponderale a breve-medio periodo, mentre solo una modificazione del proprio stile di vita quotidiano con non solo corrette abitudini alimentari, ma anche una regolare attività fisica può realizzare nel tempo una perdita di peso stabile. Pertanto, anche negli adulti-anziani, in assenza di controindicazioni cliniche, è sempre utile praticare una modica, regolare (almeno 30 minuti, almeno 3-5 volte la settimana) attività fisica aerobica. Essa non necessariamente deve essere strutturata (palestra, piscina), ma può essere sufficiente, ad esempio, il cammino a passo veloce o il tapis roulant, la ginnastica a corpo libero, la corsa leggera alternata a tratti di cammino, la bicicletta, la cyclette, il ballo, le bocce, il golf, il nuoto, lo sci, il tennis in doppio. 

Obiettivi

Il primo obiettivo della perdita del peso dovrebbe essere quello di ridurre il peso corporeo del 10% rispetto al peso iniziale. Successivamente, la terapia dell’obesità non necessariamente va finalizzata a portare i soggetti obesi in un range di peso corporeo normale, il cosiddetto peso ideale, ma a raggiungere un peso cosiddetto ragionevole. E, se è vero che il miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolari è direttamente correlato alla perdita di peso, esso risulta significativo anche con una riduzione parziale. 

Altre terapie

Se la terapia comportamentale psicologica, in un giusto approccio olistico, deve far parte di ogni programma di trattamento dell’obesità, la terapia farmacologica rappresenta un’opzione solo quando dieta, attività fisica e terapia comportamentale non sono in grado di produrre un’efficace riduzione del peso. Il farmaco ideale dovrebbe essere in grado di indurre perdita di peso senza causare effetti collaterali. Di fatto, va sottolineato, questo farmaco non esiste ancora. 

Infine, la terapia chirurgica bariatrica (resezione gastrica, by-pass gastrico, by-pass digiuno-ileale, diversione bilio-pancreatica) rappresenta un’alternativa efficace, ma va limitata all’obesità severa (IMC ≥40).

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